2° INTERVENTO – ISOLARE LE PARETI

“Fare un cappotto è capace anche un bambino” … ma farlo bene non è da tutti. Gli errori di posa si vedono tutti, sia internamente che esternamente.

-          Ad esempio stuccare le fessure tra pannelli (segno di una posa non corretta) con il rasante vanifica l’isolamento.

-          Alcuni evitano di installare i tasselli di fissaggio… dopo di che se cade la parete almeno sappiamo a chi dare la colpa.

-          Qualcuno non installa la rete di distribuzione dei carichi o la installa male… e dopo crepa tutta la superficie tinteggiata.

-          Molti, per la fretta, dipingono subito dopo aver terminato di rasare… e la superficie cavilla permettendo all’acqua di entrare.

-          Altri sovrappongono i pannelli sia in facciata che negli angoli o utilizzano tutti i pezzettini rimasti per completare una paretee le fessure non mancheranno ad apparire.

Isolare bene le pareti vuol dire progettare l’isolamento in funzione del risultato da ottenere. Occorre anche dimensionare gli spessori in base all’esposizione (se a nord aumento lo spessore, se a sud utilizzo un materiale che mi favorisce lo sfasamento termico).

Fare il cappotto con materiali diversi non è sbagliato. Utilizzo il materiale più idoneo in base all’esposizione.

Si parte dal marciapiede o addirittura da sotto il marciapiede avendo cura di utilizzare un materiale estruso (tipo XPS  perché non assorbe acqua) per almeno 30 cm. fuori terra. Quindi inserire il profilo di partenza in pvc (non in alluminio per carità!!!) preferendo aumentare lo spessore del cappotto creando un distacco dal materiale sottostante.

Perdete un po’ di tempo per curare i segni di livello; la posa successiva sarà più veloce.

Non sovrapponete i pannelli ma sfalsateli almeno della metà; questo permette di utilizzare un unico tassello per fissare due pannelli.

E’ necessario svoltare le spalle delle finestre con lo stesso materiale anche se di spessore minore per evitare l’accentuarsi del ponte termico. Sotto la cornice del tetto o dei poggioli girate almeno 60 cm per attenuare il ponte termico strutturale. Curate i particolari.

Usate prodotti dello stesso fornitore. Chi vende il materiale deve dare la garanzia sul prodotto finito almeno di 10 anni ma se non usate i componenti prescritti perdete ogni garanzia.

Se volete sostituire successivamente anche le finestre potete non risvoltare il cappotto sulle spalle. Usando “k” la cassa climatica italiana risolverete con velocità e risparmio il complesso lavoro del contorno finestra.

Dopo questo secondo intervento, se fatto bene, dovrete aver risolto i vostri problemi di muffa.

Se non potete realizzare un cappotto all’esterno del fabbricato (sempre consigliato), per isolare all’interno non avete molta scelta sui materiali.

Innanzitutto devono essere altamente traspiranti per favorire l’assorbimento e il rilascio dell’umidità altrimenti avrete condensa superficiale o interstiziale con vistose colature di acqua sul pavimento (il vapore che condensa a contatto del muro freddo scorre tra l’isolante e il muro scendendo fino al pavimento).

Se avete umidità ascendente nelle murature, effettuate il taglio del muro e inserite un foglio di vetroresina prima di realizzare il cappotto. Se avete fretta e dovete cappottare, fate un intonaco deumidificante per favorire il processo di assorbimento ed espulsione dell’umidità, almeno 50 cm. sopra la linea di umidità.

I materiali più usati per il cappotto sono l’EPS, la LANA MINERALE e la FIBRA DI LEGNO ma l’abbassamento dei costi favorisce anche l’esecuzione con IDRATO DI CALCIO (isolante e resistente al fuoco) e SUGHERO (per gli amanti dei materiali naturali). Gli spessori consigliati variano da 6 a 10 cm ma, in previsione di ulteriori miglioramenti, potete azzardare già il 12cm o addirittura il 16 cm. Sono stati realizzati cappotti anche di 24 cm e più. Dipende dalla località climatica in cui risiedete e dalla classe energetica che volete raggiungere.

Il costo varia in base alla disomogeneità del supporto e la variabilità del perimetro, dalla presenza di balconi, scale e appendici varie. Non fate l’errore di cappottare solo la parete verticale dimenticando le appendici. Potreste pagarne il prezzo con muffe e condense superficiali interne.

Con questo secondo intervento le superfici che disperdono calore saranno notevolmente diminuite. Restano da isolare i pavimenti del piano terra, l’eventuale garages interno al fabbricato e le finestre. Prima di completare questi interventi pensate di installare un sistema di ventilazione meccanica controllata che favorisce l’espulsione dei vapori abbassando anche l’umidità relativa degli ambienti.

 

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